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NOZZE DI SANGUE

Iniziativa collegata al progetto di memoria per il Museo delle Carceri Nuove di Torino ‘Storie che raccontano la Storia’, a cura di Ocra Lab Idee per comunicare.

 

15-16-17-18-19 Luglio

Ore 20.30

Via Paolo Borsellino, 3 - Torino

 

Ingresso 8 euro

6 euro allievi della Scuola

 

 

 

Come consuetudine, anche quest’anno la Scuola di Teatro “Sergio Tofano” presenta i suoi saggi che, affidati all’interpretazione degli allievi dell’ultimo anno del ciclo di studi e diretti da Oliviero Corbetta, assumono l’aspetto di veri e propri spettacoli.

 

Ambientati in alcuni dei luoghi più suggestivi di Torino sono raccomandati a chi voglia conoscere i giovani attori che si affacciano al mondo del professionismo e a chi desideri assistere ad allestimenti che, svincolati da logiche di mercato, si distinguono per originalià e inventiva.

 

Allestito nel fascinoso spazio della Rotonda del Museo del Carcere “Le Nuove” in collaborazione con Ocra lab – Idee per comunicare e la Liberipensatori “Paul Valéry”, lo spettacolo si colloca nelle rassegne “Storie che raccontano la Storia” e “Muse-oh! 2015”.

 

 

 

“Nozze di sangue” è senza ombra di dubbio uno dei massimi capolavori del Teatro di tutti i tempi.

 

Era, l’autore, un immenso poeta che riversava nei suoi drammi una irruente e densa vena poetica.

 

La sua fine prematura, avvenuta per mano del regime franchista, ha privato il mondo di chissà quali altri capolavori.

 

Il nostro allestimento, affidato agli allievi del Corso accademico della Scuola “Tofano”, rispetta l’intensità drammatica degli avvenimenti e, grazie al voluto e consapevole utilizzo di scarni elementi scenici, sfrutta, rispettandolo, uno degli spazi più inquietanti di Torino.

 

Il terzo atto, in particolar modo, composto interamente in versi, consente agli attori di cimentarsi con un materiale poetico di altissima qualità e gli spettatori, abitando quella vicenda e quelle mura, non potranno restare indifferenti davanti alla potenza della poesia del Poeta andaluso che, affrontando vicende popolari, riusciva a raccontare e a stigmatizzare una mentalità arretrata e violenta, tutt’ora purtroppo radicata nella natura umana.

 

12 allievi attori, giunti alle soglie del professionismo, daranno vita, grazie a un rigoroso e immaginifico allestimento, a uno dei testi teatrali più inquietanti mai composti.

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