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Dalla penna di Altan, nel maggio del 1975, nasce Pimpa, il cagnolino tanto amato dai bambini italiani, e con essa tutto il suo magico mondo, fatto di teneri animali e oggetti dotati di vita propria.

 

Ogni bambino si identifica facilmente con Pimpa, vorrebbe averla per amica e partecipare così ai suoi sogni e alle sue incredibili avventure.

 

Per Altan l’infanzia è un luogo incantato dove tutto è possibile, come andare sulla luna e tornare in tempo per coricarsi, la sera, nel proprio lettino.

 

 “Liberipensatori Paul Valery” porta in scena Pimpa, tarsformata in un delizioso pupazzo. Così come pupazzi sono tutti i suoi compagni di avventura.

 

La Casetta di Pimpa è una costruzione scenografia di due metri per due, morbidamente rivestita di soffice e colorata gommapiuma.

 

La struttura ruota su se stessa, per poi aprirsi all’improvviso, trasformandosi in un fondale di circa cinque metri. Grazie a questo gioco scenografico, la facciata della casetta cede il posto a un allegro e variopinto paesaggio.

 

L’utilizzo di materiali semplici offre ai bambini la sensazione di entrare a far parte del fantastico mondo ideato dall’autore; è, il suo, un universo alternativo a quello che i piccoli spettatori devo affrontare quotidianamente.

 

Gli animatori che danno vita ai pupazzi escono a volte dal loro ruolo, coinvolgendo direttamente i bambini.

 

Le storie, semplici ma altamente educative, sono ricavate dalle vicende che Altan disegna da anni nei suoi celebri album; in quelle brevi e disarmanti avventure, la cagnolina a pois incontra molti teneri amici e dialoga con il suo Armando, la sveglia, il cagnolino Tito, il sole, le nuvole, i pesci, le farfalle, il calendario e un esercito di deliziose e affamate formiche.

 

Le voci di Pimpa e di Armando sono quelle originali dei doppiatori del famoso cartone animato. Le musiche sono tutte eseguite dal quintetto Architorti.

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